Fig 1. La fascia plantare si estende dalle basi delle falangi prossimali fino al calcagno. Si osservi l’ altezza dell’arco longitudinale. 1. Fascia plantare. 2. Osso navicolare. 3. Astragalo. 4. Legamento deltoide. Fig1. Fascite Plantare Fig 2. Pressione eccessiva cronica sull’ arco (1), peso provocata da obesità o sforzi e attività troppo intensi, determina appiattimento dell’ arco (2) e aumento di tensione sulla fascia plantare (1), accompagnato da infiammazione della sua inserzione posteriore. Fig2. Fascite Plantare Fig 3. Compare uno "sperone" di tessuto osseo reattivo neoformato. Non è lo sperone in sé a provocare dolore quanto l’infiammazione dell’ inserzione della fascia plantare. Dal punto di vista clinico é presente dolore gradualmente ingravescente sotto il calcagno, in genere in sede mediale. Acuto al risveglio, diminuisce con le normali attività e aumenta dopo una giornata in cui il piede ha sopportato il peso del corpo. Spesso associato a sforzo intenso compare dolore grave. Mediante palpazione dello sperone è possibile evidenziare dolenza. Fig3. Fascite Plantare Fig 4. Nel 50% dei casi questa condizione può essere alleviata con una semplice coppa di plastica. Sono importanti il calo ponderale e la correzione dei problemi del piede predisponenti. La formazione di sperone è problematica soprattutto in pazienti con piedi molto arcuati, tipo piede cavo; piedi piatti e pronati o cuscinetti calcaneari flaccidi e atrofici.
Raramente abbiamo una reale dismetria. Il più delle volte si tratta di una gamba apparentemente più corta per motivi posturali. 1) Dismetria reale: compensiamo la differenza reale tra una gamba e l’altra con plantari footclinic ( 2/3 della differenza ) 2) Dismetria posturale: riabilitazione posturale + plantari footclinic
è una patologia frequente. La caduta dell’arco mediale in dinamica disallinea ginocchio, anca schiena. Particolarmente grave nei corridori. Un plantare FOOTCLINIC con un adeguato sostegno della volta risolve il problema.
Con un appoggio plantare adeguato le articolazioni del ginocchio, dell’ anca, delle vertebre subiranno una minore usura con un immediato beneficio di tutta la postura corporea. Un difettoso appoggio plantare può causare una lombalgia. Con una innovativa scansione tridimensionale computerizzata del piede possiamo produrre un plantare correttivo personalizzato.
1. Piede Normale.
2. Piede Piatto di I° grado.
3. Piede Piatto di II° grado.
4. Piede Piatto di III° grado.
5. Piede Cavo di I° grado.
6. Piede Cavo di II° grado.
7. Piede Cavo di III° grado.
La causa più comune è la sindrome patello-femorale:
la rotula gratta sopra la estremità inferiore del femore perchè
è scappata dai suoi binari!
Cura:
1) rafforzamento del muscolo quadricipite:
a) contraete il quadricipite mantenendo le gambe allungate. Mantenete la contrazione per 10 secondi.
1o contrazioni 15-20 volte al giorno.
b) stesso esercizio tenendo un pallone tra le cosce
2) un plantare adeguato aiuta a riposizionare la rotula
A cinquant’ anni siamo a oltre metà strada della vita piuttosto faticosa del piede, un organo dall’architettura robusta ma molto complessa che, nella donna, è stato sottoposto alla "tortura" dei tacchi alti, spesso addirittura a spillo, costretto in calzature che compiacciono la moda a scapito della comodità. È giunto il momento di dedicare a questa parte del corpo la dovuta attenzione. La svolta dei cinquanta è un momento molto importante. Per la donna è in arrivo la menopausa con tutti i suoi problemi, basi: pensare alla osteoporosi. Spesso sono presenti forme artrosiche magari silenti, soprattutto se abbiamo condotto una vita sedentaria. Muscolatura e parti molli hanno perduto la loro primitiva tonicità, la struttura ossea è meno vitale. Dopo i cinquant’ anni muta un fattore importantissimo, l’assetto ormonale: in non poche donne compaiono alterazioni destinate a dare problemi, come l’abbassamento dell’arco plantare, l’alluce rigido, una patologia progressivamente sempre più dolorosa dovuta al calo dei livelli ormonali. Dobbiamo renderci conto, inoltre, che il corpo femminile paga un alto prezzo in termini di usura a causa di eventuali gravidanze e dell’allattamento, con relative perdite di calcio. Tutto ciò viene aggravato dal sovrappeso e d alla presenza di patologie latenti che crescono piano ma inesorabilmente e che sono state sottovalutate, perché indolori. È dunque importante far controllare i piedi da uno specialista, anche se apparentemente non si registrano problemi. Infatti una certa sintomatologia esiste, anche se poco evidente. Si avvertono dei doloretti, ci si stanca più facilmente e si resiste sempre meno a stare in piedi da ferme. Possono esserci gonfiori, varici alle gambe per mancata "spremitura" (il piede è una specie di "secondo cuore" da cui, con la spinta data dal passo, riparte il sangue verso l’alto, attraverso il circolo venoso) a causa di difetti di postura. Ad aggravare la situazione c’è anche la scarsità di calcio, inesorabile con il passare dell’età. Consigli e rimedi: è importante quindi acquistare scarpe più anatomiche, con forma adatta, lunghezza e larghezza giuste, pelle più morbida, tacco non oltre i quattro centimetri, suole sufficientemente protettive però flessibili. I tacchi alti dovrebbero essere riservati esclusivamente alla sera e non usati a lungo e tutti i giorni. Fare pediluvio e massaggi serali aiuta, così come camminare ogni giorno di buon passo almeno mezz’ora e fare attività fisica . Se compare qualche callosità non limitarsi a eliminarla con la pietra pomice e andare invece dal podologo. Se compare qualche stanchezza, è consigliabile una visita di controllo dallo specialista.
Specifiche : Poiché il piede non poggia in mezzo tutto il peso del corpo va a scaricarsi sulle 5 teste metatarsali. Finché si é giovani il problema si sopporta meglio: il tessuto sottocutaneo é bene idratato ed elastico (avete presente i cuscinetti sotto le zampe dei cani?). Fig1. Piede cavo vista mediale Con l’ età il pannicolo adiposo si disidrata (specie nelle donne con l’avvento della menopausa) e non riesce più a svolgere la funzione antishock di protezione delle teste ossee dei metatarsi. Questo favorisce anche l’insorgenza del Neurinoma di Morton.
Caratteristiche cliniche: Sulla superficie plantare del piede è presente dolore che aumenta camminando e diminuisce a riposo. Il dolore é "urente" e può irradiarsi alle dita adiacenti ad un interspazio. Sono frequenti l’ intorpidimento ed il formicolio. Importante fattore differenziale: nella metatarsalgia la dolenzia viene evidenziata da pressione diretta sulle teste metatarsali; nel neurinoma il dolore è scatenato da pressione tra le teste metatarsali. Talvolta è possibile palpare una massa, che può essere rappresentata dal neurinoma stesso o da una cisti sinoviale associata. Fig 1. Neurinoma di Morton 1. Sede frequente del neurinoma interdigitale di Morton (giunzione della terza branca del nervo plantare mediano con il nervo plantare laterale) può essere anche tra il secondo ed il terzo dito. 2. Nervo plantare laterale. 3. Nervo plantare mediano. 4. Nervo tibiale.
Infiammazione della tuberosità tibiale (sotto il ginocchio) nel punto di inserzione del tendine rotuleo. Il tendine è in tiro e causa crescita di nuova massea ossea. Colpisce i giovani dai 10 ai 16 anni.Abbiamo tipicamente dolore quando si contrae il quadricipite contro resistenza. Un plantare adeguato distribuisce in maniera ottimale il peso corporeo allentando lo stress sulla tuberosità tibiale
Fase1 : Quadro osteodensitometrico normale.
Fase 2 : La mancanza di attività fisica o l’assenza di gravità causano una rarefazione della densità ossea.
Fase 3 : Con una MOC di controllo si vedono dei veri e propri "buchi".
Fase1 : Quadro osteodensitometrico normale.
Fase 2 : La mancanza di attività fisica o l’assenza di gravità causano una rarefazione della densità ossea.
Fase 3 : Con una MOC di controllo si vedono dei veri e propri "buchi".
La Periostite tibiale è dovuta alla infiammazione del tendine peroneale posteriore a metà della gamba vicino alla tibia. è frequente nei maratoneti e nei corridori. Causa: iperpronazione del piede. La caduta dell’arco causa infiammazione dei muscoli elevatori del piede. Plantari adeguati sostengono l’arco e risolvono la patologia.
Specifiche: Con l’ invecchiamento anche il piede va incontro a fenomeni degenerativi artrosici. L’ architettura ossea si deforma e molti sono costretti a comprare calzature di taglia superiore. Il pannicolo adiposo sottocutaneo si atrofizza (nelle donne soprattutto con l’ avvento della menopausa) e non svolge più la normale funzione ammortizzante. L’ arco trasverso "cede" come la volta di una casa con il risultato che il peso grava di più su alcune teste metatarsali. Fig2. Piede artrosico Il plantare FOOTCLINIC: 1. Distribuisce il peso corporeo in maniera uniforme 2. Utilizza un materiale antishock (PTT) che disperde il peso tangenzialmente e non lo fa più "rimbalzare" verticalmente.... oltre alla prevenzione delle ulcere diabetiche si salvaguardano anche le articolazioni di ginocchio, anca, dischi intervertebrali. Tra le tante patologie che ne traggono beneficio segnaliamo: meniscopatie, artosi del ginocchio, artrosi dell’anca, ernia del disco.
Siamo gli unici animali a camminare in stazione eretta solo ed unicamente sui 2 piedi che di per sé hanno una superficie ridotta... pensate un pò che nel piede cavo la situazione é ancora peggiore perché il piede poggia solo dietro e davanti e non in mezzo... Il piede cavo in pratica è come un’auto alta, stretta e con le gomme sottili... é quindi più facile che "capotti" cioé che vada incontro a distorsioni. Conseguenze : Fig1. Piede cavo vista mediale 1. Maggiore instabilità nel mantenere l’equilibrio: Questo si evidenzia soprattutto negli anziani dove il cervelletto (organo deputato al coordinamento dei muscoli agonisti-antagonisti per il mantenimento della postura) comincia a lavorare male specie in patologie come l’ aterosclerosi, il morbo di Parkinson, il Morbo di Alzheimer, gli ictus cerebrali. è chiaro che un plantare adeguato stabilizza l’ appoggio perché aumenta la superficie di contatto tra piede e terreno con sicuro beneficio. 2. Facilità ad avere distorsioni dell’ articolazione tibio-tarsica : Il piede ha il collo più alto e può più facilmente "capottare" come le auto. 3. Metatarsalgie : Poiché il piede non poggia in mezzo tutto il peso del corpo va a scaricarsi sulle 5 teste metatarsali. Finché si é giovani il problema si sopporta meglio: il tessuto sottocutaneo é bene idratato ed elastico (avete presente i cuscinetti sotto le zampe dei cani?). Con l’ età il pannicolo adiposo si disidrata (specie nelle donne con l’avvento della menopausa) e non riesce più a svolgere la funzione antishock di protezione delle teste ossee dei metatarsi. Questo favorisce anche l’insorgenza del neurinoma di Morton.
Specifiche: Il diabete comporta purtroppo gravi danni al sistema circolatorio. I tessuti ricevono pertanto un minore apporto di ossigeno e di nutrimenti. Il piede è l’organo più danneggiato di tutti perché i tessuti devono sopportare tutto il peso corporeo, sono "schiacciati" e così il sangue fa più fatica ad arrivarci. Il plantare FOOTCLINIC : 1. Distribuisce il peso corporeo in maniera uniforme 2. Utilizza un materiale antishock (PTT) che disperde il peso tangenzialmente e non lo fa più "rimbalzare" verticalmente.... oltre alla prevenzione delle ulcere diabetiche si salvaguardano anche le articolazioni di ginocchio, anca, dischi intervertebrali. Tra le tante patologie che ne traggono beneficio segnaliamo : meniscopatie, artosi del ginocchio,artrosi dell’anca, ernia del disco.
è il caso opposto al al piede cavo. Immaginate cosa significa camminare con delle piastre spianate anziché con dei piedi normali ! A fine giornata si accusa un dolore sordo sotto la pianta del piede, più in regione mediale, nel punto di inserzione del tendine del muscolo tibiale posteriore. Fig1.Piede piatto vista mediale Questo tendine va incontro ad uno stato di cronica infiammazione perché é costantemente sotto stress, sotto tensione: la volta é caduta e lui che si inserisce proprio a quel livello viene tirato continuamente ! In mancanza della volta mediale il peso viene trasferito violentemente sulla testa del primo metatarso (alluce) che viene svirgolata all’esterno con formazione dell’alluce valgo.
Il tendine di Achille ha una cattiva irrorazione: se danneggiato la riparazione è lenta. La causa della tendinopatia achillea è la iperpronazione del piede. L’arco mediale cede e stira il tendine di Achille. Cura: un adeguato plantare footclinic con un rialzo a livello calcaneare così che il tendine è messo a riposo.
Specifiche: Se le vie profonde non sono libere le varici superficiali si gonfiano ed il malato accusa una dolorosa sensazione di tensione al polpaccio, in caso contrario le varici superficiali si accollano per il richiamo del sangue dalla periferia alla profondità dell’ arto. Qualora ci sia un processo tromboflebitico delle vene profonde della gamba, un vivo dolore è denunziato dai pazienti nel corso della semplice legatura. Ricordiamo gli emangiomi cavernosi che in casi eccezionali possono interessare diffusamente tutto un arto. Si tratta di tumori benigni, costituiti da un tessuto cavernoso; se molto estesi possono col tempo determinare una insufficienza circolatoria. "CUORE VENOSO" che viene pompato da un adeguato PLANTARE Schema della circolazione venosa degli arti inferiori nel soggetto normale ( si noti il verso di chiusura delle valvole) 1. Varici nel territorio della grande safena 2. Varici nel territorio della piccola safena 3. Varici per insufficienza di una vena comunicante A: v. comunicanti B: v. femorale C: v. safena int. D: v. comunicanti E: v. safena est Il plantare FOOTCLINIC : 1. Distribuisce il peso corporeo in maniera uniforme 2. Attraverso una particolare conformazione personalizzata comprime ad ogni passo il plesso venoso di Lejar. Il plesso venoso di Lejar è il CUORE della circolazione venosa, ed è presente all’interno della pianta del piede. Con un plantare adeguato viene "spremuto" ogni volta che appoggiamo il piede facilitando così il ritorno del sangue venoso al CUORE vero e proprio. Con il PLANTARE Foot-Clinic Si prevengono così : 1. Le vene varicose (il sangue non ristagna più) 2. Quel senso di dolore e di peso ai polpacci dovuto al ristagno di sangue venoso ricco di anidride carbonica.